Al Jazeera mette i lettori alla prova con la gamification

01/10/2014
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“Salite a bordo!”. È con questo invito ad unirsi alla propria ciurma giornalistica che Al Jazeera chiama i lettori a farsi reporter d’inchiesta per denunciare i pescherecci pirata che rubano milioni e milioni di dollari alla Sierra Leone.

A metà tra il videogioco e l’inchiesta in opensource, Pirate Fishing è il progetto interattivo e online con cui l’emittente del Qatar decide di testare il suo pubblico – e se stessa – cimentandosi in una forma di racconto giornalistico all’avanguardia come la gamification.

Basata sull’omonimo documentario video girato dalla giornalista Juliana Ruhfus nel 2012, l’iniziativa ha lo scopo di rendere più attiva l’audience, coinvolgendola nella realizzazione dell’indagine. Una volta accettata la chiamata a bordo da parte di Al Jazeera, ogni partecipante diventa un junior researcher con il compito di scrutare i video proposti dal gioco per collezionare informazioni e prove utili all’inchiesta. Ogni passo compiuto in avanti nella costruzione della notizia permette ai lettori di salire di livello fino a arrivare ad ottenere il badge di specialist.

L’indagine interattiva si svolge in quattro capitoli (Indagine sulla pesca illegale, Incontro con le autorità, Inchiesta sull’identità dei pirati, L’assalto alla nave pirata) ed è semi-guidata: scoprire certi indizi è fondamentale per andare avanti nel gioco, mentre altri sono opzionali. È un modo per “mantenere il controllo sulla narrazione lasciando al tempo stesso i lettori liberi di scegliere” – ha spiegato la stessa Juliana Ruhfus a Journalism.co.uk che ha riportato le sue parole nel giorno del lancio dell’iniziativa.

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Lo scopo del progetto non è infatti solo quello di rispondere alle richieste di maggior coinvolgimento da parte dei lettori – specialmente i più giovani – ma anche metterli nei panni del giornalista d’inchiesta mostrando loro tutte le cose che un reporter fa – soprattutto quelle che alla fine non portano a niente.

A trasformare il documentario in un videogioco sono stati gli italiani di Altera Studio, agenzia di comunicazione che presenta il proprio lavoro come quello di affiancare “produzioni classiche a nuovi modelli di narrazione”.

 

 

Pirate Fishing è in realtà solo l’ultima realizzazione – in ordine di tempo – di un’azienda che sempre più strizza l’occhio ai giovani connessi online. Appena dieci giorni prima del lancio del suo primo newsgame Al Jazeera aveva ufficializzato l’avvio di AJ+  piattaforma dedicata ai millennials e in grado di raggiungere oltre 100 mila sottoscrizioni tra Twitter, Facebook e Youtube, in una sola estate di pilotaggio.