I media tunisini. Tra polarizzazione e compromesso

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La rivoluzione dei gelsomini ha abbattuto il regime di Ben Ali, in quella che si configura sempre più come la sola delle “Primavere Arabe” a lieto fine. Nonostante due omicidi politici e il deteriorarsi della compagine securitaria, la transizione costituzionale tunisina è giunta al culmine con l’adozione di una nuova Costituzione. 

In questo quadro si colloca anche la transizione dei media tunisini. Con il crollo del vecchio regime sono aumentate esponenzialmente le libertà d’espressione e il diritto all’informazione. Numerosi nuovi giornali sono stati fondati, e stazioni radio-televisive sono sorte in concorrenza di quelle pre-esistenti. E’ crollata la censura e i media sono diventati, repentinamente, il mondo del possibile.

La polarizzazione politica ha rischiato di balcanizzare la transizione costituzionale, ma l’opposizione laici-islamisti non si è del tutto trasposta nei media. Le tv e i giornali non sono divise secondo questa logica ma perseguono linee editoriali miste.

Questo dato lascia ben sperare per il futuro, specie se lo Stato e le istanze indipendenti porteranno a compimento il processo di regolamentazione dei media.

 

Saggi di Maryam Ben Salem, Kerim Bouzouita, Fatima el-Issawi, Pietro Longo, Atidel Majbri, Azzurra Meringolo