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Al-Jazeera conquista l’America. L’intervista a Stan Collender, portavoce della nuova emittente

06/02/2013
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Time Warner Cable ha staccato la spina alla Current TV del premio Nobel Al Gore poche ore dopo l’ufficializzazione della notizia che il canale via cavo era stato venduto ad Al-Jazeera. Dopo il canale arabo, quello inglese e quello balcanico, Al-Jazeera – che si sta anche preparando al lancio di un’emittente in lingua turca – il 2 gennaio 2013 ha fatto un passo da gigante nel mercato del via cavo statunitense, acquistando Current TV e annunciando i suoi programmi per un network di informazione con base negli Stati Uniti che si chiamerà Al-Jazeera America. I termini dell’accordo restano segreti, ma secondo gli analisti l’entità dell’affare potrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di dollari. Il nuovo canale avrà il proprio quartier generale a New York, ma oltre a questa sede che già esiste ne verranno aperte altre a Los Angeles, Miami e Chicago. Se da una parte l’accordo pone Al-Jazeera in più diretta concorrenza con i canali di informazione americani come la CNN, MSNBC e Fox, dall’altra mette il network del Qatar di fronte a un’ardua sfida. Il canale che notoriamente ha in più occasioni trasmesso discorsi di Osama Bin Laden è infatti considerato anti-americano e simpatizzante con i terroristi, e per questo motivo la maggior parte dei network televisivi satellitari e via cavo negli Stati Uniti fin dalla sua nascita, avvenuta sei anni fa, si è sempre rifiutata di offrire ai propri telespettatori i servizi di Al-Jazeera inglese. Al-Jazeera America riuscirà a conquistare il pubblico americano? Stan Collender, portavoce dell’emittente, ha risposto a questa e ad altre nostre domande.

«Dimostreremo agli americani che il nostro è il genere di giornalismo che a loro piace», spiega Collender. «Grazie ad alcuni sondaggi, sappiamo che gli americani che guardano Al-Jazeera English la adorano. Il pubblico americano conosce già l’abilità e professionalità giornalistica della nostra emittente. Sono sicuro che apprezzerà il lancio del nuovo canale perché è un’iniziativa che va incontro alle sue esigenze. I telespettatori dovranno ammettere che Al-Jazeera non è un network terrorista. Ovviamente è questa la sfida che dovremo affrontare ma saremo perfettamente in grado di gestirla. Al-Jazeera non è un partito politico o un’istituzione di governo. È un canale tematico di informazione. Non è né anti-americano né anti-israeliano. È un canale imparziale. C’è chi nutre dei pregiudizi nei confronti del network. Si tratta di gente che è contro Al-Jazeera in linea di principio e critica questa nuova operazione. Ma non ci fa paura. Li sorprenderemo, faremo vedere loro come lavoriamo. Oltretutto, daremo all’America e agli americani la possibilità di dialogare con il mondo arabo».

Qual è stato il vero motivo che ha spinto il network del Qatar ha investire in questo nuovo canale? Ha qualcosa a che fare con il modello di rapporti diplomatici adottato dal Qatar, il cosiddetto soft power?

Niente affatto. Dietro all’operazione c’è solo il senso degli affari. Il 40 per cento dei telespettatori di lingua inglese di Al-Jazeera viene dagli Stati Uniti. Ci siamo resi conto che c’era una forte domanda nei confronti dell’emittente e del suo modo di fare giornalismo. Abbiamo fatto delle analisi e abbiamo scoperto che quelli che guardano Al-Jazeera sono telespettatori abituali. Una forte domanda e più generali calcoli di rete sono stati i fattori che ci hanno guidato in questa nuova avventura. È finita l’epoca in cui bisognava introdurre Al-Jazeera negli Stati Uniti. Ora bisogna estenderne la copertura in America.

Al-Jazeera English ha già un suo pubblico americano che la segue via streaming online o via satellite. Perché passare anche al via cavo?

Gli americani sono abituati alla televisione via cavo. Per ottenere una maggiore quota di mercato dovevamo acquistare il tipo di impianti che Current TV già possedeva. Non ci sono state motivazioni ideologiche dietro la scelta di comprare la televisione di Al Gore. Avevano semplicemente ciò di cui avevamo bisogno. Acquistando Current TV, Al-Jazeera avrà la possibilità di porre significativo rimedio a un problema di distribuzione, potrà estendere la propria capillarità negli Stati Uniti e allo stesso tempo ottimizzare la copertura giornalistica e il reperimento di notizie sul territorio. È da parecchi anni che siamo consapevoli di poter dare un contributo positivo all’informazione e alla trasmissione di notizie negli Stati Uniti e sugli Stati Uniti. Questa ufficializzazione ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo.

Current TV era un canale che si occupava di questioni ecologiste. Al-Jazeera è un network finanziato da una nazione che esporta petrolio. È un problema?

C’è chi dice che Al-Jazeera abbia comprato Current TV perché ne condivide gli stessi valori, si concentra sui giovani e vuole dare agli inascoltati l’opportunità di far sentire la propria voce. Non è vero. Abbiamo solo comprato l’accesso alle case degli americani. Current TV per noi è solo uno strumento. Ci rendiamo conto che Al Gore è oggetto di critiche da parte degli americani a cui non va a genio quest’operazione, ma ciò non ci crea nessun problema.

Nei prossimi 90 giorni, Current TV sarà ancora disponibile. Quando Al-Jazeera America la sostituirà, il contratto con le aziende della TV via cavo impone che non siano disponibili in streaming né i canali inglesi né quelli americani. Sposando il via cavo non avete paura di perdere il pubblico del Web?

Ha ragione, ma dipende dal contratto e dalle trattative che ci sono state con il titolare del cavo. La decisione del network di cancellare il servizio dal Web riflette una più ampia conflittualità tra la televisione a pagamento e lo streaming online che anche altri canali televisivi si trovano ad affrontare. Forse quando la TV via cavo si renderà conto che il canale americano è diverso da quello inglese potrà esserci una rinegoziazione. Cercheremo di fare tutto il possibile.

Al-Jazeera America unirà la programmazione di servizi preesistenti in lingua inglese a nuovo materiale. Può dirci qualcosa riguardo a questo nuovo materiale?

È importante capire che non stiamo parlando di un’ Al-Jazeera English per l’America. Stiamo dando vita a un nuovo canale e il 60 per cento del materiale utilizzato sarà nuovo. Copriremo avvenimenti interni agli Stati Uniti e il meglio degli eventi internazionali. Sarà informazione sull’America e per l’America. Avremo inviati in tutto il Paese. L’unica cosa non nuova sarà il modo in cui Al-Jazeera fa giornalismo. Tratteremo solo notizie serie. Ci soffermeremo sulle storie più di quanto non facciano gli altri canali. Non ci sarà spazio per l’intrattenimento o l’informazione leggera. Sarà il giornalismo duro tipico di Al-Jazeera.

Durante la Primavera Araba sia il presidente Barack Obama che il Segretario di Stato Hilary Clinton si sono complimentati per la copertura offerta da Al-Jazeera. Questo riconoscimento quanta importanza ha avuto per la decisione di creare un nuovo canale americano?

Non è stato solo Obama. Anche il senatore repubblicano John Mc Cain ci ha fatto i complimenti per la copertura. E lui in passato era stato un critico di Al-Jazeera. Anche Colin Powell, Segretario di Stato ai tempi dell’amministrazione  Bush, ha manifestato apprezzamento per il network. La Primavera Araba è stata un evento straordinario che ci ha dato l’opportunità di far vedere a tutti il nostro modo imparziale di fare giornalismo. Questo è il motivo per cui agli americani il nostro network piace. Moltissimi hanno iniziato a seguirci in quest’occasione e poi hanno preso l’abitudine di collegarsi al nostro sito.

Allo stesso tempo, però, durante i periodi di transizione ancora in corso nei Paesi della Primavera Araba, Al-Jazeera araba ha perso credibilità agli occhi dei telespettatori arabi. Al-Jazeera America vuole forse rimpiazzare una quota di mercato?

Il network arabo è completamente diverso da quello inglese. Lo stesso varrà per il canale americano. Con questa operazione vogliamo solo ampliare il nostro pubblico tra gli americani. Vogliamo raggiungere un pubblico diverso.

Traduzione di Chiara Rizzo