Al Jazeera: casus belli della guerra fredda del Golfo

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Il Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) sta vivendo in questi mesi la crisi più profonda della sua storia che mette in pericolo la sua stessa esistenza. Questa è in sintesi l’analisi formulata in questi giorni dai media arabi alla luce di quanto accaduto in settimana, quando tre paesi fondatori del Consiglio – Arabia Saudita, Bahrein e Emirati Arabi Uniti – hanno deciso di ritirare i loro ambasciatori dal Qatar per protesta contro il sostegno offerto ai Fratelli musulmani nella crisi egiziana e le parole dichiarate dal pulpito della televisione qatarense Al-Jazeera dallo sceicco Yusuf Qaradawi contro il loro governo.

Il Ccg quindi, secondo l’analisi del sito marocchino Hespress “è andato in crisi e rischia la chiusura a causa dei Fratelli musulmani”. In base a quanto si legge sul sito informativo di Rabat, “lo scontro in corso in Egitto non si ferma ai confini nazionali ed è arrivato fino ai paesi del Golfo, mettendone in crisi i rapporti”. La posizione del Qatar nella regione “è diventata scomoda dopo che l’Arabia Saudita ha inserito i Fratelli musulmani tra le organizzazioni terroristiche”. Nonostante il Qatar abbia fatto sapere di non volere rispondere e di non voler adottare analoghi provvedimenti nei confronti degli altri paesi del Golfo “quella che stiamo vivendo è la più grande crisi del Consiglio di cooperazione del Golfo dall’anno della sua fondazione, il 1981”. Eppure non sarebbe solo il sostegno di Doha ai Fratelli musulmani ad aver spinto gli altri tre paesi della regione ad adottare una posizione così dura nei suoi confronti.

Secondo quanto spiega un’analisi della principale rivale della satellitare del Qatar, la saudita Al-Arabiya, dietro la crisi scoppiata tra le diplomazie dei paesi del Golfo ci sarebbe anche altro. “Il Qatar – si legge – ha sostenuto i ribelli sciiti dell’imam Abdel Malik al Houthi presenti nel nord dello Yemen, i quali oltre a minacciare il governo di Sana’a rappresentano un pericolo anche per Riad che ha i suoi miliziani lungo il confine”. Le diplomazie dei tre paesi del Golfo imputano al Qatar di “sostenere anche i miliziani del Fronte di Al-Nusra in Siria che sono i rappresentanti di Al-Qaeda”. In base a questa analisi, il passo compiuto contro il Qatar, secondo Al-Arabiya, “è un evidente segnale dell’esaurimento della pazienza da parte dei tre paesi nei confronti di Doha, accusata tra l’altro d’interferire spesso negli affari interni degli altri paesi membri del Consiglio, arrivando persino a offrire ospitalità a personaggi che attaccano soprattutto i governi di Riad ed Abu Dhabi, come il predicatore egiziano, Qaradawi, che utilizza l’emittente televisiva del Qatar per attaccare con le sue prediche i paesi fratelli come appunto gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita”.

Per il giornale algerino Al-Khabar alla base della crisi ci sarebbe invece la questione egiziana “al punto che l’Egitto ha imposto il visto d’ingresso non solo ai cittadini qatarensi, ma anche ai suoi diplomatici”. Il politologo del Qatar Abdelaziz Al-Mahmoud, sul sito di Al-Jazeera spiega che “dietro questa crisi c’è la questione egiziana e il fatto che il Qatar si sia schierato da sempre contro il golpe avvenuto in quel paese. Non capiamo perché tanto accanimento nei nostri confronti quando pochi mesi fa dall’Iraq sono stati lanciati razzi Grad contro il confine saudita e da parte di Riad non c’è stata alcuna reazione”. Anche il giornale qatarense Al-Rai ha scritto in un editoriale che “il popolo del Qatar non si aspettava una mossa del genere dei paesi fratelli”, mentre il quotidiano concorrente Al-Shouruq ha precisato che “il nostro paese non intende reagire in alcun modo”.

Intanto, in vista del prossimo summit della Lega Araba che si terrà a fine mese a Kuwait City, il segretario della Lega Araba, Nabil al-Arabi, sta cercando di mediare tra le parti con l’aiuto dell’emiro del Kuwait, in attesa delle prossime mosse dei tre paesi che intendono isolare sempre di più Doha. Secondo il quotidiano kuwaitiano Al-Qabas, Riad, Manama e Abu Dhabi sono già pronte a boicottare in ogni modo il Qatar, non invitando le autorità di Doha ad alcun evento o iniziativa in programma nei loro paesi, compresi gli incontri del Ccg o di altre organizzazioni regionali. Potrebbe inoltre essere vietato agli aerei del Qatar di sorvolare il loro spazio aereo, provocando ingenti danni alla sua compagnia aerea.