Il salafismo egiziano conquista anche Facebook

04/02/2014
salafiti fb

Dalle televisioni satellitari ai social network, o meglio a Facebook che secondo i dati dell’Arab Social Media Report è la piattaforma sociale più popolare fra tutte in Egitto. I salafiti egiziani hanno iniziato a “socializzare” alla pari dei loro più liberali colleghi postando, sui loro (seguitissimi) profili, responsi giuridici (fatawa), sermoni, interviste radiofoniche, registrazioni televisive.

Tradurre dal mondo reale a Facebook il proprio seguito è stata operazione piuttosto semplice e così oggi, sfogliandone le pagine virtuali e leggendone i “wall”, troviamo decine di profili legati al salafismo egiziano. Una delle principali voci del partito islamista al-Asala (lo shaykh Muhammad Abdel Maqsoud), può vantare una pagina Facebook, con oltre 50 mila like, all’interno della quale il predicatore salafita riporta, oltre ad una corposa quantità di materiale audio e video, anche alcune note biografiche (nato nel 1947 a Menoufia e laureato presso la Facoltà di Agraria). Attento alla cronaca egiziana, in un post del 20 Gennaio 2014, lo shaykh si scaglia contro quei media che “giustificano l’omicidio e lo spargimento di sangue” e che hanno “venduto la loro anima al diavolo”.

Decisamente più scarne le informazioni relative alla vita dello shaykh Abu Ishaq al-Heweny, ma decisamente più alto il numero di follower: al 4 febbraio 2014 è di poco sopra i 360 mila. La sua pagina officiale è legata a un canale Youtube, a un profilo Twitter ed anche ad un sito web esclusivamente in arabo: libri, articoli nonché video che trattano spesse volte argomenti generali come l’equità (insaf), e dove sono riportate anche massime del suo pensiero come “So che sei debole, ma non eccedere nella tua fede”.

Statistiche importanti che tuttavia impallidiscono quando si visita il profilo dello shaykh Muhammad Hassan. Due milioni e 400 mila follower per quello che è forse lo shaykh salafita più conosciuto e apprezzato fra la gente comune. Considerata figura affiliata ad Ansar al-Sunna, come da lui stesso riconosciuto in una intervista per Al-Sharq al-Awsat, gli “innamorati dello shaykh Hassan” aggiornano con frequenza il profilo Facebook dove sono caricati, pronti per la visione, decine di multimedia. Nelle informazioni è specificato che “tale pagina non è sotto l’amministrazione personale dello shaykh”, pur rimanendo il suo profilo più seguito. La sua popolarità ha infatti dato vita ad una serie di pagine non ufficiali collegate alla sua persona nate come veri e propri fan club (come ad esempio questa o quella degli 7assan lovers) ed addirittura una app dedicata che raccoglie i suoi sermoni e le sue letture.

Non può poi ovviamente mancare il profilo di uno dei personaggi maggiormente in vista di tutto l’Egitto: lo shaykh e dottore Yasser Burhami. Burhami è uno dei maggiori esponenti della Da’wa Salafiyya, nonché uno dei più influenti punti di riferimento per il partito salafita al-Nour. I suoi oltre 72 mila seguaci sono testimonianza di un sostegno costante e presente, considerando anche che molta parte della suo seguito si disperde su altri siti e pagine Facebook in quanto lo shaykh è attivo anche, se non soprattutto, attraverso il portale Ana Salafy. Come gli altri che abbiamo precedentemente analizzato, anche quello di Burhami è un profilo aggiornato con frequenza che si occupa di argomenti di estrema attualità come ad esempio la recente decisione del governo egiziano di etichettare i Fratelli Musulmani come gruppo terroristico. In ragione del ruolo che Burhami ricopre agli occhi degli affiliati del partito salafita di al-Nour, più di altri il suo è un profilo con contenuti dalla ricaduta chiaramente politica.

Se la sua figura risulta decisamente legata ad una agenda di partito, maggiormente indipendenti sono personaggi come lo shaykh Fawzy al-Saeed il quale vanta una propria pagina ufficiale, un proprio canale YouTube nonché un profilo Twitter. I seguaci dello shaykh al-Saeed sono oltre 200mila e possono mettersi in contatto con il loro shaykh di riferimento scrivendo alla sua mail personale oppure seguendo il calendario di incontri che egli stesso di volta in volta pubblicizza. Interessante notare come la pagina dello shaykh al-Saeed ospiti anche alcuni sermoni del famoso shaykh cieco Kishk. Fra le centinaia di post scritti da al-Saeed cattura l’attenzione uno in particolare che mostra le regole cui attenersi per vivere sulla retta via: leggere e studiare il Corano, la vita dei profeti, agire con intelligenza, pregare ed essere pazienti e saldi in base alle prescrizioni dei testi sacri.

Decisamente meno attivo lo shaykh Nashat Ahmed Ahmed Ibrahim i cui oltre 26mila seguaci di Facebook non hanno l’opportunità di leggere un suo post dal 19 novembre 2013.

Una prima, seppur evidentemente parziale, mappatura dei più conosciuti shaykh salafiti presenti su Facebook mostra dunque come il mondo virtuale presente sul social network rifletta in maniera speculare la realtà. I salafiti godono di un sostegno importante fra le fila della società egiziana stimabile non in migliaia bensì in milioni di seguaci. Allo stesso tempo però tale seguito non si indirizza verso un soggetto unico, un punto di riferimento univoco, bensì si frammenta e si disperde mostrando le tendenze individualiste di ogni singolo shaykh.