Parla anche arabo il nuovo canale israeliano

i24

Per cinque ore al giorno, la nuova televisione israeliana che ha debuttato il 17 luglio parlerà anche arabo. Dal porto di Jaffa, dove ha sede, i24news guarda i grattacieli di Tel Aviv per rivolgersi a un’audience che va ben oltre i telespettatori israeliani. Per questo la scelta di declinare i suoi programmi anche in francese ed in inglese.

Per alcuni analisti, i24news sarà un mix tra Al-Jazeera e France 24. Per altri sarà una via di mezzo tra le due all-news. Quello che è certo è che se di arabo avrà solo la lingua e la regione di domicilio, francesi saranno invece non solo i finanziatori, ma anche le persone ai vertici dell’avventura. A guidare la nuova emittente sarà infatti Frank Melloul – già a capo di importanti uffici di France 24. A foraggiarla sarà il business franco-israeliano Patrick Drahi, già al controllo della compagnia via cavo israeliana Hot e maggior azionista della compagnia francese Numericable, operativa anche in Belgio e Lussemburgo. La produzione sarà affidata a Haim Slutzky, produttore già di Channel 8.

Obiettivo dell’emittente è raccontare prima quello che avviene fuori Israele e solo in un secondo momento quello che accade all’interno dei confini tanto dibattuti del Paese. “Vogliamo uscire da quelle dinamiche che mettono in collegamento Israele solo con il conflitto palestinese” dichiara Melloud, mettendo nero su bianco la sua missione sul portale online. Per questo solo il 30 percento delle notizie racconterà quanto avviene nei dintorni di Tel Aviv. L’altro 70 percento della copertura spera di attirare telespettatori europei, africani e asiatici visto che quando lo staff sarà al completo i24news trasmetterà via satellite anche in queste regioni. L’obiettivo finale è il mercato statunitense, del quale si parlerà solo nel 2014.

“Dietro la i del nostro nome si nascondono gli argomenti che vogliamo trattare e i valori ai quali ci riferiamo – si legge in un comunicato dell’emittente. Informazione, indipendente, internazionale, individuale, innovazione, interattività.” Manca la i di Israele, paese nel quale questa iniziativa non è stata accolta a braccia aperte dal governo in carica. I vertici del partito laburista hanno poi lanciato attacchi pesanti verso il nuovo progetto descrivendolo come l’ennesimo giochetto nelle mani di quanti voglio servire i propri interessi.