Egitto: lo spot che mobilita al voto

15/01/2014
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Polarizzazione sempre più marcata nel panorama mediatico egiziano a ridosso del referendum sulla Costituzione del 14 e 15 gennaio. La denuncia arriva dal CIHRS (Cairo Institute for Human Rights Studies): poco rispetto del pluralismo nei giornali e nelle tv, uniti nel far passare il messaggio che votare no alla bozza proposta dai militari è da traditori. Mentre, in tv, i talk show venivano invasi dai sostenitori del sì – peraltro sempre gli stessi, e nel caso degli islamismi sempre esponenti del partito salafita Al-Nour, ha sottolineato il report del CIHRS, che pure ha denunciato la pratica di censurare le telefonate in studio critiche dello status quo. Benché non manchino le accuse uguali e di segno politico opposto ai media vicini ai Fratelli Musulmani, quello che lo studio di CIHRS mette a nudo è la propaganda dei militari.

Ne è un esempio Shark, spot documentario diretto dalla popolare regista Sandra Nashaat, il cui scopo è chiarito sin dal titolo – Partecipare. Di fronte alla telecamera scene della quotidianità egiziana, volti e voci di un Egitto “normale” e straordinariamente entusiasta sostengono il sì alla bozza costituzionale come sosterrebbero un candidato politico. E capire verso chi sia indirizzata tutta questa ammirazione non richiede alcuno sforzo, specie quando tra un “è la più bella Costituzione mai fatta” e un “ci porterà stabilità”, spunta anche questa motivazione: “perché Sisi l’approva”.

Qui potete vedere il video, tradotto per noi da Eugenia Pesci

 

Shark 1